Storia di Insicurezza e Confini – Learning Love Institute, con Asti Marica Innocenti

La storia di Anna. – Storia di insicurezza e confini –

La prima volta che ho incontrato Anna fu ad una serata di presentazione del Learning Love. A breve avrei cominciato un percorso di circa 20 classi settimanali e da subito si formò un bel gruppo di partecipanti. Era il lontano 2011.
Anna lamentava una grossa difficoltà nell’esporsi ed uscire fuori nel connettersi con le altre persone. Difficoltà a guidare la macchina ed andare in zone lontane dal solito circuito cittadino ed una grossa crisi rispetto al suo lavoro che diceva non essere quello per cui sentiva una vera vocazione. Raccontava che da adolescente, quando arrivava il sabato sera e doveva prepararsi per uscire, il più delle volte veniva travolta da una crisi di pianto e si infilava a letto sotto le coperte nascondendosi e nessuna amica riusciva a farle cambiare idea. In casa non proferiva parola e soprattutto con il padre aveva un rapporto di sottomissione reverenziale. Nascondeva diversi aspetti di se stessa al padre ed aveva formato una certa alleanza in famiglia per evitare che il padre si alterasse. Non osava mettere in discussione i genitori e anzi ricordava con nostalgia la sua infanzia e quando veniva tenuta in braccio. Si era lasciata da poco con il suo ragazzo e pur sentento che non era innamorata lo aveva idealizzato e sentiva che non avrebbe avuto nessun altra occasione nella sua vita. Il suo pensiero era fisso su di lui ed aveva imparato ad evitare di passare da certe strade per evitare di incontrarlo. Quando seppe che si era fidanzato con un’altra donna e che si sarebbe sposato entrò in una profonda crisi. Aveva due lavori che la occupavano interamente nell’arco della settimana e non aveva tempo per sè nè per gli amici. Il tempo libero lo passava a dormire perchè esausta.

L’evoluzione di Anna.

Il primo passo di cambiamento di Anna avvenne durante la serata di presentazione di Learning Love e fu quello di riconoscere di avere un problema. Durante la mia spiegazione delle varie dinamiche del Bambino Interiore e di come dirige la nostra vita se non ne siamo consapevoli si accorse che stavo rappresentando esattamente quello che lei stava vivendo nella sua vita. Si accorse di avere bisogno di fare qualcosa a riguardo e che la modalità con cui viveva la sua vita era dolorosa e insoddisfacente. Si iscrisse al percorso settimanale con entusiasmo e non mancò nemmeno un appuntamento!

1° PASSO DI CAMBIAMENTO: riconoscere di avere bisogno di aiuto e che da soli non ce la possiamo fare. Riconoscere che qualcosa ci tiene lontani dal nostro vero potenziale.
Come per le dipendenze abbiamo bisogno di riconoscere di avere una dipendenza per poter iniziare a lavorarci sopra, così vale per la codipendenza e l’insicurezza: abbiamo bisogno di riconoscere che il nostro benessere non ci è dato da che cosa gli altri fanno o dicono ma che parte da qualcosa dentro di noi che va portato alla luce.

Il secondo passo di cambiamento di Anna è stato quello di mettere tutto il suo impegno e la sua energia nel viaggio di riscoperta di se stessa. Precisa e puntuale non mancava di fare i compiti che assegnavo durante la classe e si è messa in gioco onestamente. Per Anna il suo viaggio non è stato facile. Ha dovuto mettere in discussione i suoi genitori e confrontarsi realmente con gli abusi energetici e verbali del padre. Ha dovuto guardare a come aveva imparato a proteggersi rispetto ai genitori (vedi terzo starto delle protezioni nb) e ai vari ruoli che aveva assunto per cooperare con questi (salvatore vittima tiranno nb).

2° PASSO DI CAMBIAMENTO: imparare a riconoscere e onorare la nostra storia riguardo alle nostre ferite e a vedere in che modo oggi interferisce nella nostra vita. Aprirsi alle le emozioni e al sentire nel corpo.

Guardando in modo onesto e chiaro che cosa le era accaduto da bambina Anna iniziò a vedere che ancora oggi si comportava con suo padre come quando era piccola. Ed è qui che entra in gioco il gruppo formatosi nella classe. Grazie al supporto e alla presenza del gruppo e al lavoro fatto iniziò a prendersi il rischio di mettere degli stop al padre e a smettere di nascondersi. E questo fa parte del terzo passo di cambiamento: iniziare a sentire quello che si smuove dentro quando scegliamo di prenderci dei rischi nella nostra vita oggi. Non ci può essere un vero cambiamento fino a che non ci prendiamo il rischio di cambiare quello che non funziona, altrimenti rischiamo di idealizzare il cambiamento o di rimanare bloccati a ragionare sull’infanzia e su quello che ci è accaduto e identificarci con una ferita. Per Anna, grazie al suo coraggio, la voglia di cambiare ed il supporto del gruppo, piano piano iniziò il processo di cambiamento e lei si sentì meno insicura e più nel suo potere.

3°PASSO DI CAMBIAMENTO: prendersi dei rischi e crearsi risorse interne ed esterne per farlo. Il cambiamento avviene oggi, nella nostra quotidianità e questo è il passaggio che fa l’adulto. Il nostro Bambino Interiore non vuole correre nessun rischio, non vuole sentire nessun dolore nè nessuna frustrazione!

Nel frattempo Anna partecipò al seminario sui confini e a quello sui bisogni. Al tempo conducevo delle giornate specifiche sulla vergogna e partecipò anche a quella (adesso lo conduco nel week end con il nome di ‘Le radici dell’autostima’). Ed intanto, imperterrita continuava a partecipare alle classi settimanali. E piano piano ho visto Anna trasformarsi, diventare più sicura, iniziare a guidare la macchina senza grandi difficoltà, per un certo periodo lavorò in sessioni individuali con me per andare più in profondità rispetto ai temi che ancora trovava difficili e negli anni arrivò a prendere decisioni importanti, come quello di lasciare il suo secondo lavoro: aveva capito che le impediva di connettersi con gli amici e di avere una vita ‘normale’ e di svago e, soprattutto, aveva capito che il secondo lavoro serviva a farla sentire abbastanza brava agli occhi del padre (ma non in connessione con i suoi bisogni). Inoltre partecipò a dei gruppi di crescita dei quali, solo qualche anno prima, ne era terrorizzata. Una delle ultimae volte che ci siamo sentite mi ha chiamato per raccontarmi che aveva capito che cosa ‘voleva fare da grande’ (questo era il suo cruccio all’inizio del percorso, non aver ancora capito che cosa volesse fare da grande): si è iscritta ad un corso per diventare danzaterapeuta ed ha partecipato addirittua ad uno stage in Puglia per apprendere le danze popolari. Le ho chiesto: ma sei andata in macchina?? E lei ridendo mi ha risposto: no… ho preso l’aereo!

La storia di Anna è un buon esempio anche per capire che il cambiamento non avviene in breve tempo. Occorrono anni.
Alle volte mi arrivano dei clienti e mi chiedono: quanto ci vuole per risolvere il problema che ho? Quante sessioni devo fare per stare meglio?
Difficile dirlo vero?

Asti Marica Innocenti

 

Il prossimo Seminario a Bologna: “Le radici dell’autostima: i confini – Conoscerli porli rispettarli” – Learning Love Institute, Seminario esperienziale con  Asti Marica Innocenti 18-19 marzo

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