Ex Caserma Mazzoni: riconversione “calata dall’alto” o realizzata con cittadini per i cittadini? Incontro pubblico martedì 14/06 ore 20,30

Il Consiglio Comunale, nella seduta del 7 marzo 2016, ha approvato il Piano operativo Comunale “Rigenerazione di patrimoni pubblici”. Per la riconversione dell’ex caserma Mazzoni il progetto prevede la costruzione di ben 180 appartamenti da circa 140 mq, il che significa la costruzione di 7-8 torri da 10-11 piani a ridosso del sottopassaggio della ferrovia su via delle Armi. Questi i dati tecnici:

Superficie totale = circa 48.253 mq ,Sul – suolo utile Lordo = 29.430 mq
PRIVATA: 26.580 mq
ATTREZZATURE: 2.850 mq
Edilizia residen sociale 10%
USI: 70% “ A”       – 30%:“funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzionicommerciali, ecc. B”
nuova scuola – percorsi ciclabili

Sicuramente nel quartiere Savena e nel S. Stefano, NON è stato realizzato nessun percorso partecipativo con i cittadini, nonostante fino ad oggi noi ci siamo interessati in diversi modi e con proposte concrete della sorte di questi spazi. Come cittadini residenti del quartiere siamo molto preoccupati, e abbiamo l’impressione che il tentativo sia di metterci di fronte al fatto compiuto di un progetto completamente calato dall’alto che dovremo subire in tutte le sue conseguenze (viabilità circostante, cancellazione del poco di verde che rimane nell’area, contesto paesaggistico…). L’obiettivo di questo incontro è innanzitutto di informare i cittadini del quartiere sullo stato della situazione, e dare la possibilità a chi ricopre un ruolo di amministratore o comunque importante a livello politico locale, di poter intervenire e magari dare qualche risposta o indicazione su quello che possiamo fare.

E questo è solo quello che riguarda la caserma Mazzoni, in realtà le zone di Bologna designate da quella che si prefigura una cementificazione massiccia sono numerose.  Potete leggere un articolo riassuntivo qui urban center_articolo e anche scaricare il documento del progetto. Ai prati di Caprara, zona vicino all’ospedale Maggiore, di 48 ettari di terreno ne saranno edificati 28, in maggior parte per costruire appartamenti.

Che cosa è successo dal 2005 ad oggi nell’area della caserma dismessa ex-Mazzoni?

Come cittadini, da sempre noi ci siamo interessati in modo attivo al progetto di riconversione delle caserme.

Nel 2000 abbiamo ottenuto con grande fatica l’approvazione della costruzione della pista ciclabile che costeggia la portzione scoperta del canale di Savena lungo via delle Armi, realizzata poi nel 2004. Nel 2005 abbiamo chiesto alla USL DI FARE UN SOPRALLUGO PER CENSIRE L’ETERNIT AMIANTO PRESENTE IN FORMA DI TETTOIE IN PESSIMO STATO DI CONSERVAZIONE. La usl ha inviato una comunicazione a tutte le istituzioni, ma non c’è stato alcun esito. Ci sono voluti 7 anni di tentativi per riuscire a convincere il Comune ad adottare misure per la messa in sicurezza dell’amianto nella Caserma circondata da abitazioni, piste ciclabili, ecc. L’ultimo atto è stata una commissione consiliare molto animata dove abbiamo chiesto la parola per non attendere altri 7 anni inutilmente. Successivamente abbiamo dato il massimo della collaborazione per la realizzazione di 2 tesi, una di architettura presso l’università di Ferrara e l’altra presso la facoltà di ingegneria di Bologna sulla riqualificazione della Caserma Mazzoni. Quest’ultima tesi è stata realizzata da 4 studentesse Brasiliane con cui siamo ancora in contatto articolo TESI
Nel 2007 abbiamo consegnato nelle mani di Merola, allora assessore all’urbanistica del Comune, una richiesta accompagnata da piu’ di 200 firme per ottenere il trasferimento delle scuole Tambroni in un’area della caserma dismessa, con la costruzione di un nuovo plesso scolastico costruito con i criteri della bioarchitettura come modello di riferimento del futuro prossimo per le altre scuole. Grazie a questa richiesta, in tutti i documenti della scuola e del comune, tra cui il POC, è stata programmata la costruzione di un nuovo plesso scolastico nell’ex Mazzoni,

Come dire che il percorso partecipativo i cittadini l’hanno iniziato da tempo, fin dal 2005 e nel frattempo sono passati alcuni anni per un pezzo di territorio del quartiere Santo Stefano di 49.000 m.q. Oggi ci è stato letteralmente calato dall’alto questo progetto, che di partecipativo ha ben poco, e nessuna delle nostre proposte è evidentemente mai stata presa in considerazione, né alcun amministratore o politico locale si è interessato di coinvolgere i cittadini.