Ex Caserma Mazzoni : Fatti e misfatti

La caserma Mazzoni si trova nella periferia orientale di Bologna (zona Murri, Quartiere Santo Stefano, confine con il quartiere Savena).

La caserma è una vasta area in cui sono presenti edifici e spazi aperti.

Si tratta di un complesso dalle forme squadrate e razionali in passato denominata Forte di Beldiporto, confinante con l’ala della caserma in uso al 5° Battaglione Carabinieri. Al suo interno si trova un’ampia area di pertinenza ed una serie di palazzine adibite ad alloggi, prevalentemente costruite in muratura di mattoni. Sono presenti inoltre locali di servizio, tettoie e capannoni per il ricovero degli automezzi, per un totale di circa 5 ettari con intorno diverse aree verdi.

 

Superfici territoriali mq 46.090 (circa 5 ettari)mapa-011

Gli edifici esistenti sono 19.500 mq in termine di superficie lorda

 

 

 

 

Cronistoria:

Nel 2005, dopo decine d’anni di piena attività, la Caserma Mazzoni viene dichiarata dismessa e svuotata di ogni casa e rimangono le strutture murarie in piedi. Nel 2007 viene coinvolto il Comune con la sottoscrizione di un Protocollo di intesa tra Ministero dell’Economia e delle Finanze, Agenzia del Demanio e Comune per la redazione di un Progetto unitario di valorizzazione di 19 immobili militari dismessi, tra cui la Mazzoni. Seguono 9 anni di procedure burocratiche tra Demanio militare, Cassa Depositi e Prestiti (CDP Investimenti Sgr S.p.A) che gestisce l’area della Caserma dismessa per conto del F.I.V. – Fondo Investimenti per le Valorizzazioni Comparto Extra, o meglio dell’intera area di 46.mila mq. in attesa di costruttori interessati.

Nel frattempo i cittadini e le Associazioni, in questi 9 anni di attesa, si sono mobilitate per mettere in sicurezza l’area pervasa da 1200 metri di eternit amianto. Nel 2005 fu chiamata la USL di Bologna per un sopraluogo ma si riuscì ad ottenere una messa in sicurezza dell’area solo nel 2011 dopo interpellanze in Consiglio Comunale, dopo diversi documenti attestanti il pericolo e dopo il processo di Casale Monferrato. Nel 2007 sono state raccolte firme per chiedere il trasferimento nell’Area militare di un plesso scolastico in pessime condizioni di sicurezza, le Scuole Tambroni, e costruire un nuovo edificio moderno con tutte le caratteristiche della bioarchitettura nell’area militare. Le firme ed i documenti  sono state consegnate puntualmente all’allora Assessore all’Urbanistica, Virginio Merola.

Inoltre la discussione sull’area militare e sulla sua riqualificazione sono state oggetto di studio e di analisi da parte di 2 gruppi di studenti, uno presso l’università di ingegneria di Bologna e l’altro presso l’università architettura di Ferrara; entrambe le tesi hanno ricevuto il plauso e sono consultabili all’Archiginnasio.

A marzo 2016 è stato presentato ed approvato finalmente dal Comune di Bologna il POC (Piano operativo Comunale “Rigenerazione di patrimoni pubblici”). Il POC è il nuovo strumento urbanistico del Comune per governare le trasformazioni delle aree dismesse innescando e sostenendo processi di rigenerazione urbana. Fra gli obiettivi generali del POC vi sono

  • non consumare suoli nel territorio rurale
  • riqualificare aree dismesse conferendo loro un nuovo significato urbano
  • bonifica ambientale

In particolare il POC definisce le coordinate per una destinazione d’uso dell’area, con gli indici di edificabilità, il numero di appartamenti che potrebbero essere costruiti, gli edifici scolastici, le aree dei servizi ecc.

Finalmente un documento del Comune che definisce elementi importanti a cui fa seguito un concreto progetto di CDP Investimenti, che CHIEDIAMO di avere a disposizione per tutti i cittadini, come soggetti interessati alla riqualificazione dell’area.

Per l’area dei 46.090 mq il POC prevede realizzazione di un complesso polifunzionale con prevalente funzione residenziale. Nello specifico si prevede come uso dell’area 70% “funzione abitativa A” (165 appartamenti di edilizia residenziale libera e 18 appartamenti di edilizia residenziale sociale ), un 30%  “funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni commerciali, ecc. B” e inoltre nuova scuola (scuola dell’infanzia e nido) – percorsi ciclabili

A giugno 2016 è stata organizzata un’assemblea pubblica dai cittadini e dalle associazioni, in cui si è sviluppato un confronto aperto tra i numerosi cittadini e i rappresentanti delle istituzioni che hanno illustrato i meccanismi del Progetto e del POC rispondendo a tutti i quesiti e chiarimenti da parte del pubblico. Per la prima volta si è aperto un dialogo tra cittadini e tecnici con il contributo alla discussione di docenti universitari esperti della materia, e con la relatrice di una delle 2 tesi di laurea. Gli sviluppi della tesi infatti divergono dalle ipotesi avanzate dal Poc sulla destinazione degli edifici esistenti. Il problema non risolto è il meccanismo della partecipazione proposto dal Comune cui i cittadini hanno aderito, non solo con un ruolo meramente consuntivo, ma con l’obiettivo di entrare nel merito del progetto e apportare modifiche al Poc,  qualora si renda necessario, anche adottando altre strategie e una maggior flessibilità onde  evitare una situazione di assoluta immobilità durata ormai anni. Il contesto dell’edilizia e del mercato non è dei più favorevoli in questo momento di crisi deve suggerire anche altre strade e maggior flessibilità nelle scelte.

COSA STA SUCCEDENDO ORA?

Il 31 Agosto si è tenuta un’assemblea pubblica per costituire il Comitato e per diventare operativi rispetto alla richiesta di documentazione utile per avere un quadro chiaro e completo  ed aprire il dialogo richiesto dal Comune e a cui i cittadini hanno aderito . Il Comitato sta diffondendo un questionario per consentire a tutti di esprimere idee e proposte.

Una pagina facebook “Ex-Caserma Mazzoni, riconversione imposta o realizzata con i cittadini” offre informazioni utili.

Per informazioni: 3403596606